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Per una Costituente dei Beni Comuni


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LIBERTA’ PER I COMPAGNI NO TAV


“Rifondazione Comunista è impegnata a livello milanese e nazionale nelle iniziative e nelle mobilitazioni organizzate in preparazione della manifestazione nazionale NO TAV che si terrà in val di Susa sabato 25 febbraio.
La TAV è una delle grandi opere inutili e dannose per l’ambiente e il territorio contro le quali da sempre ci siamo battuti a fianco dei movimenti e delle popolazioni in difesa del territorio e della democrazia.
Rifiutiamo tutti i tentativi di ridurre il movimento NO TAV ad un problema di ordine pubblico al fine di dividerlo e delegittimarlo e quindi siamo impegnati anche nella mobilitazione per la scarcerazione degli arrestati.
È l’ennesimo punto di continuità tra il governo Berlusconi e il governo Monti: non si riconoscono le ragioni di chi protesta, non si tratta, ma si agisce militarmente, si determina un clima di tensione e poi si processa sulla base degli scontri che avvengono.
Il movimento NO TAV è invece una grande esperienza politica in cui una comunità vuole decidere democraticamente sul proprio futuro, così come democraticamente decide le forme e i contenuti delle mobilitazioni.
Partecipiamo con convinzione alle iniziative previste a Milano e in particolare siamo impegnati per contribuire alla riuscita dell’iniziativa-concerto di venerdì 17 febbraio in piazza XXIV maggio dalle 19.00 alle 24.00 per ribadire l’impegno di Rifondazione a proseguire la lotta affinché quello sperpero di danaro pubblico, inutile e dannoso, venga fermato”.

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L’opposizione pretestuosa e strumentale della destra


2 Dicembre 2011

COMUNICATO STAMPA

CONSIGLIO DI ZONA 3

GRUPPI PD- SEL- IDV- LISTA BONINO PANNELLA- SINISTRA PER PISAPIA/FEDERAZIONE DELLA SINISTRA -LISTA CIVICA MILLY MORATTI- VERDI ECOLOGISTI

L’opposizione pretestuosa e strumentale della destra blocca i lavori del Consiglio di Zona 3 da tre settimane e non permette di aprire l’effettivo ordine del giorno delle sedute.

Questa situazione da una parte ci impedisce di poter affrontare i problemi reali e concreti della zona, a cui con pazienza e determinazione stiamo cercando di porre rimedio, visto il degrado degli ultimi vent’anni. Dall’altra ci costringe a inutili nottate di discussioni (il Consiglio del 1 dicembre si è chiuso alle 5 del mattino per 58 mozioni “urgenti” presentate dalla destra).

Ma di cosa ci accusano? Di aver scelto di trattare la delicata questione dei parcheggi aperti della zona utilizzando uno strumento di lavoro apposito, piuttosto che una commissione.

Premesso che la scelta dello strumento di cui dotarsi è un fatto tecnico che spetta alla maggioranza, abbiamo ritenuto che tale decisione fosse la più efficace per affrontare un problema circoscritto e ormai in fase di risoluzione. Questo anche grazie all’azione diretta dell’assessore Castellano che, intervenendo al consiglio monotematico organizzato in zona 3 il 27 Ottobre scorso, ha promesso di valutare caso per caso tutte le situazioni, accelerando così i tempi di soluzione.

Infatti, diversamente dalle passate consiliature, nell’arco di pochi mesi siamo riusciti a portare in zona diversi assessori, perché potessero ascoltare direttamente dai cittadini bisogni e problemi, favorendo così la partecipazione di tutti alla vita politica.

Nei mesi in cui la nuova maggioranza ha potuto lavorare in modo regolare sono state prodotte oltre 70 delibere in 20 sedute: lo sportello del precariato (primo a livello cittadino), la Stagione della Cultura all’Auditorium di via Valvassori Peroni con ingresso libero e gratuito per la cittadinanza,  la protezione del giardino di via Zanoia, il parere negativo alla costruzione di uno Ski Park al Parco Lambro (già accolta dalla Giunta),  lo sportello contro le dipendenze da gioco e il parere negativo all’apertura di sale gioco, i corsi di ginnastica per anziani, i fondi per il diritto allo studio, il dimensionamento scolastico, la chiusura alle auto nel Parco Lambro e la riqualificazione di piazza Maria Adelaide di Savoia, …

Ora, a causa dell’atteggiamento ostruzionista dell’opposizione, molte delibere urgenti sono bloccate, con grave danno  per i cittadini, i cui bisogni sono al primo posto per l’attuale maggioranza.

Non possiamo votare: la serata conclusiva della Stagione della Cultura, l’uso gratuito dell’Auditorium per le scuole della zona, le azioni di contrasto alla violenza sulle donne, il  sostegno ai bambini rom e agli indigenti della zona, i concerti di Natale delle Corali delle Parrocchie del Decanato, la concessione gratuita della sala consiliare e dell’Auditorium alle associazioni che ne hanno fatto richiesta, il posizionamento dei due campetti sportivi al Rubattino nell’ottica della riqualificazione del quartiere, la proposta di delibera sulla sintesi conclusiva delle osservazioni al PGT, la realizzazione del calendario per il 2012, …

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A proposito della querelle Pisapia /Boeri


Faccio mie le considerazione di un compagno del Comitato Ticinese X Milano nella querelle Pisapia / Stefano Boeri :

“……… ho l’impressione che si parli di falsi scopi e i problemi siano proprio personali, tant’è che mi pare che sul campo di battaglia ci siano uno contro tutti.
Vi pare che il posizionamento di Quarto Stato e del dito di Catelan, gli stilisti a piazza mercanti, la destinazione dell’arte contemporanea all’ex Ansaldo o le precarie condizioni oggettive in cui si lavora per l’Expò possano essere materia di scontro a fronte di tutte le questioni che stanno di frante alla giunta di Milano ? C’è dell’altro?
Stiamo pagando l’avvento dell’individualismo esasperato del post modernismo, che ci ha intaccati tutti nel profondo, e del comunicare improvvisando e a briglia sciolta per tenere esposta la propria immagine per apparire e senza riflettere sulle proprie responsabilità.
Altra cosa e lavorare in gruppo per il “miracolo a Milano”.
Percepisco la fine di un’epoca in queste modeste polemiche. Non sono più auspicabili le ricerche dei “compromessi” utilizzati dai “singoli” o dai “gruppi” e non solo dai tanto bistrattati partiti.
Cerchiamo nuove sintesi tra individuo e comunità, tra locale e globale, tra luoghi fisici e luoghi virtuali. Diamo un nuovo senso al tempo.

Andiamo avanti enl nostro piccolo, che comunque finisca questa storia abbiamo la responsabilità di lavorare.”

Saluti
Riccardo

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Dibattito a Sinistra


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Congresso Rifondazione Zona 6


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Basta Sfratti


Questa mattina con ampio schieramento di polizia sono stati effettuati alcuni sgomberi in via Borsi 10, zona 6.

Il responsabile delle forze dell’ordine, ha parlato di 4 appartamenti in presenza di ingiunzione, senza il coinvolgimento di minori, in realtà potrebbero essere anche in numero superiore, e non si trattava di occupazioni recenti, ma alcune risalenti a qualche anno. Non è stato possibile interloquire con il responsabile Aler presente.
Il ripetersi di tali episodi contrasta con il lavoro che si sta facendo nei Consigli di zona e nei quartieri con i Comitati e le Reti esistenti, per arrivare ad una svolta con nuove politiche sulle drammatiche problematiche della casa in città, e con l’impegno più volte dichiarato dalla nuova Giunta, di sospensione degli sfratti non giustificati da urgenti necessità di ordine pubblico, o fenomeni di eclatante malavita.
Questo in una fase nella quale si sta cercando di istituire la commissione comunale per l’esame delle occupazioni per necessità, da anni disattesa e richiesta dai sindacati inquilini e da un ampio cartello di comitati e realtà per il diritto alla casa, promotori del documento presentato in primavera ai candidati sindaci.

A questo punto crediamo sia necessario un intervento del Sindaco e della Giunta con un’ordinanza che blocchi il ripetersi di tali sconsiderati interventi, che ostacolano la prosecuzione di un confronto costruttivo e la possibilità di politiche alternative in materia che da troppi anni mancano nella nostra città.

Gruppo Consigliare Federazione della Sinistra zona 6

Roberto Acerboni – Massimo Ripamonti

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Sulla due giorni di Pisapia. prime considerazioni


Ho partecipato alla due giorni dei Comitati X Milano , sto riflettendo su quello che è successo in questa due giorni. Una mia prima impressione è che siamo in presenza di un movimento dove le categorie sociologiche della politica non funzionano per tanti motivi. I comitati sono realtà disomogenee composte prevalentemente da un ceto sociale Over 50 “benestante” di professioni con partita Iva ,pensionati e lavoratori della conoscenza. Le categorie di lettura del mondo sono modulate da una sociologia della comunicazione e della psicologia sociale e dell’organizzazione. Manca il concetto di conflitto come elemento dinamico dell’agire sociale. Cosa dire : è un Movimento Civico che cerca di mediare in questo momento di “vacche magre” il rapporto tra cittadini ,portatori di bisogni sociali , ed il Comune stretto nel patto di stabilità . quinidi costretto a dire no a molti di questi bisogni.

Volutamente non si è parlato di Democrazia partecipata perchè nell’orizzonte di chi ha organizzato questa due giorni era quello di organizzare una due giorni per tastare il polso al popolo dei Comitati ed organizzare una struttura di coordinamento leggera capace di dare continuità alla precedente esperienza. In pratica il “cerchio magico” dei comitato elettorale pisapia ha avuto la sua legittimità a continuare ad esistere in un contesto nuovo.

Cosa Fare ? sicuramente continuare a lavorare con i comitati x Milano per portare avanti il programma che Pisapia si era dato durante le Officine . Strutturare dei progetti di quartiere , coinvolgere i cittadini e rapportarsi alle Istituzioni di prossimità per realizzare lo stesso.

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Dichiarazione Anita Sonego


Signor Presidente, Assessore, Assessori, Consigliere e Consiglieri,
il “provvedimento per la salvaguardia degli equilibri di bilancio” che ci apprestiamo a votare e ad approvare è da addebitare a chi ci ha lasciato in eredità bilanci truccati, è vero; però non posso, in coscienza, non manifestarvi i miei dubbi, perplessità e riflessioni.
“Sinistra per Pisapia” ha la responsabilità e l’orgoglio di portare in quest’aula la voce di quei cittadini e quelle cittadine che –mentre vedono intorno a sé la ricchezza di questa città e sanno di vivere in uno dei comuni più ricchi d’Italia- poi si sentono dire che per raggiungere il pareggio di bilancio bisogna fare tagli –anche ai servizi sociali- e non ne sono contenti né contente.
Poiché il mio gruppo politico non è rappresentato in Giunta, sono poco coinvolta nella fase gestionale delle scelte –dove forse si entra più nel merito delle questioni tecniche- e devo fidarmi di chi mi dice che queste sono scelte obbligate che non approvare l’equilibrio di bilancio produrrebbe conseguenze tali da compromettere il futuro di questa amministrazione che per me e per tutta “Sinistra per Pisapia” è un bene prezioso.
Vorrei però che teneste conto anche del mio pensiero che corrisponde a quello della parte della nostra città che contesta “lo stato di cose presenti” e che, anche per cambiarlo, ha creduto con forza nella nuova amministrazione.
Innanzitutto non condivido l’idea che i tagli ai servizi sociali non siano né di destra né di sinistra e che le leggi economiche siano neutre.
La mia passione politica è nata negli anni sessanta/settanta quando si è svelata la non neutralità del sapere e della scienza (e perciò nemmeno della scienza economica) e quando milioni di giovani in tutto il mondo credevamo che la politica dovesse governare l’economia, non esserne governata.
Forse è anche per la subalternità della politica alle così dette “leggi del mercato” che oggi ci troviamo in una fase non solo di crisi economica e di disoccupazione ma anche di recessione.
E sono proprio quei giovani, già considerati completamente integrati dal consumismo, che -contestando il primato delle leggi del mercato e della finanza- il 25 ottobre manifesteranno contemporaneamente in 45 nazioni e in Italia assieme alla FIOM e alle forze della sinistra.
Siamo in un momento cruciale non solo per il nostro paese ma per la maggioranza delle potenze occidentali e i parametri “oggettivi” dell’economia vengono contestati non solo dagli “indignati” ma da chi pone al centro il “buen vivir” (come in America Latina) e la giustizia in opposizione ad uno sviluppo che aumenta la disuguaglianza sociale.
Noi dobbiamo dire ai cittadini e alle cittadine che le manovre del governo e le spinte neoliberiste provenienti dall’Europa colpiscono pesantemente i lavoratori e i ceti più deboli peggiorando i servizi attraverso le privatizzazioni e l’aumento delle tariffe.
Non voglio credere che un’amministrazione che ha creato tante speranze non trovi l’intelligenza e la volontà politica per contrastare chi, imponendo il pareggio di bilancio, vuole in realtà indurre le amministrazioni a trasformarsi nella longa manus di chi non vuole mettere in discussione i privilegi intoccabili propagandando l’ineluttabilità di una politica che attraverso la precarizzazione del lavoro toglie il futuro ad intere generazioni, e costringe uomini e donne a vendersi come merce in un mercato del lavoro sempre più selvaggio.
Abbiamo alcune proposte concrete da fare e le presenteremo quando dovremo costruire il Bilancio 2012.
Vorremmo, vogliamo, che da questa amministrazione arrivi a tutti i cittadini e cittadine l’assicurazione che lavoreremo con tutta la nostra inventiva intelligente perché Milano garantisca diritti e servizi. Per fare questo c’è la necessità di suscitare un grande movimento partecipativo, un grande concorso di idee per individuare, assieme, le scelte migliori per garantire diritti e giustizia sociale_

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al Consiglio Comunale votazione sull’EXPO


La Federazione della Sinistra-Sinistra per Pisapia ha votato contro l’Accordo di programma.
I suoi due voti ( di basilio Rizzo e il mio) si sono sommati a quello di Matteo Calise (Movimento 5 stelle).
TUTTI gli altri hanno votato a favore (destra e sinistra) .
La mia sintetica dichiarazione di voto: ” la FdS ribadisce il giudizio negativo sull’accordo economico che sta alla base dell’Expo. Il recente parere della Corte dei Conti viene ad avvalorare quanto affermato in quest’aula da Basilio Rizzo nella passata amministrazione e ribadito poco fa- con la forza della verità- in quest’aula. Il nostro voto negativo è una bocciatura dell’accordo stipulato dall’ amministrazione Moratti che, se era un furto dalle tasche dei milanesi fino a un anno fa, resta tal quale anche ora. Noi pensiamo che l’urgenza, ribadita, di approvare l’accordo Moratti-Cabassi-Fiera-Regione entro l’estate non sia condivisibile in quanto la gara per la realizzazione della prima grande opera infrastrutturale sarà lanciata solo nel novembre 2011. Ci preoccupa molto quella parte dell’accordo di programma che fissa per il dopo Expo l’indice di edificabilità dello 0.52. Il che, detto più esplicitamente, prevede per il dopo 2015 la realizzazione di un quartiere ad altissima densità pari a circa 40 torri di 100 metri di base e 20 metri per lato a cui vanno aggiunti 200.000 metri quadrati di edifici permanenti costruiti per l’Expo. Ciò ribadito siamo impegnati a far sì che l’Expo diventi veramente l’occasione per valorizzare l’eccellenza italiana nella filiera agroalimentare e per mettere le basi teoriche e concrete per preservare e promuovere le tradizioni agricole e le biodiversità del nostro pianeta.Per una ricerca che collabori con tutti i movimenti nazionali ed internazionali che lottano per sconfiggere il disegno di omologazione agroalimentare promosso dalle multinazionali. Il collegamento tra la necessità di nutrire il pianeta e quello di sviluppare fonti energetiche rispettose della vita in tutte le sue manifestazioni, deve essere un tema che, partendo da Expo, diventi centrale nei programmi politici della nostra città e del nostro paese!
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